Gesù beffeggiato

06.04.12

Venerdì Santo. Passione di Gesù.

Così Dio ha amato il mondo, da dare Suo Figlio.

Il Figlio si innesta tra gli uomini, divenendo uomo lui stesso. Partecipe della nostra natura e della nostra carne.

Dono del Padre, affinché, innestato in noi, e innestandoci a sua volta in sé, trasmettesse nel mondo l’amore autentico e le qualità di Dio. Dono di partecipazione alla vita di Dio, l’Infinito che infinitamente ama, attraverso la partecipazione alla vita umana, limitata e oscura.

Donato a noi, Gesù era destinato, quindi, a nascere, vivere, morire come tutti per essere partecipe e modello.

E gli uomini che cosa hanno fatto del dono di Dio?

Alcuni, ricevendolo con il cuore e con la fede – e tra questi siamo anche noi per quanto timidi credenti – sono trasformati in Figli di Dio, viventi nella Trinità.

Altri rifiutando il dono di Dio, lo hanno massacrato: è il buio orrendo del Venerdì Santo. Gesù, poiché uomo, era pur destinato alla morte, al passaggio sereno nell’Eterno. Il destino del morire era sua. La crudeltà del morire glielo hanno inflitto gli uomini.

Gli uomini contrari a Gesù, trasformarono il suo morire in un tormentato ludibrio. La qualità crudele del morire di Gesù, non era affatto voluto da Dio, sebbene Dio poi abbia voluto rendere fruttuoso all’umanità anche il ludibrio della morte di Gesù. Gli uomini hanno straziato il nostro Gesù, mentre il Padre assisteva straziato alla morte del Figlio, per rispettare la libertà umana, per quanto usata malvagiamente.

Ecco quello che hanno fatto del nostro Gesù.

Ma sorge una domanda spontanea; noi stessi, che cosa stiamo facendo di questo enorme dono di Dio, ritornato ancora con noi grazie alla Risurrezione? Lo trascuriamo? Lo dimentichiamo? Lo torturiamo nei poveri e con i nostri sacrilegi?

Oppure lo amiamo?

31.03.12