16 Immersione nel presepio

Nel presentare i presepi nel chiostro di S. Lorenzo, il giorno dell’apertura, è stato letta una conosciutissima pagina di Tommaso da Celano, quella che narra la notte di Natale a Greccio.

Francesco d’Assisi pieno di entusiasmo e di letizia infiamma i presenti, invitati a partecipare a una ricostruzione viva della Natività, con un “Bambino” riprodotto, eppure ...

Francesco non ammira nessuna scena, ma si immerge nella rinnovazione della nascita. Bacia la riproduzione del bambino Gesù, e al suo tocco sembra che il Bambino ritorni vivo.

Attira tutti dentro quella reviviscenza del Presepio, canta e gioisce. Unisce il ricordo della nascita di Gesù con il rendere lo stesso Gesù presente nell’Eucarestia (all’aperto quella notte si celebra la messa, illuminata da decine di fiaccole).

Dentro quell’atmosfera Francesco vive Gesù vivo. Come più tardi, alla Verna, egli vivrà Gesù crocifisso.

La messa non è semplice ricordo di Gesù: essa è Gesù vivo, che si unisce a noi, viventi, per prolungare la nostra vita nella sua vita eterna. E così il presepio per Francesco non è ricordo, è vita. tutto ciò che richiama Gesù è vita: “In essi vedo Gesù” dice Francesco quando parla di sacerdoti.

Per gustare il presepio, è necessario immergersi nel Presepio,farne parte, commuoversi e adorare.

Anni fa, quando un altro presepio era stato allestito nel Chiostro di S. Lorenzo, vedevo i bambini entrare nel presepio, parlare con Gesù e con le pecore. Il loro gioco era preghiera, cioè immersione nei misteri di Dio.

È da ringraziare l’Istituto Boscardin, che ha allestito il presepio a S. Lorenzo, perché ha ridestato il senso della contemplazione.

GCM 11.12.11, pubblicato 16.12.11