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Natale, l’occasione

Ognuno di noi è una parola d’amore, pronunciata dal Padre, Dio. Perciò noi siamo radicalmente meravigliosi, perfino dentro le nostre traversie dolenti o se ghermiti dalle malattie. Ciascuno è una piccola luce, che Dio, amando, accende.

Eppure c’è una Parola d’amore di Dio che brilla più delle altre. Anche quando questa parola viene crocifissa.

A Natale ricordiamo, a noi e agli smemorati (purtroppo in aumento), l’apparire di questa Parola, concretata in Gesù di Nazareth. Ma il suo apparire a qualcuno può passare inosservato, ad altri addirittura è causa di fastidio.

La Sua luce è enorme, però può essere vista soltanto da chi sa incontrarLa attraverso i raggi infrarossi della fede.

La preghiera ci abilita alla fede e alla percezione di Gesù. Inoltre qualche volta le circostanze della vita, quali un lutto o una malattia, fanno scoprire inaspettatamente la luce di Gesù, quando tutte le altre luci si smorzano e noi siamo ridotti al semplice e scarno esistere. Nella profondità del mero esistere incontriamo Dio, che è il pure esistere.

Il Natale è un’occasione di spogliazione e di infanzia ritrovata. Un tempo, nel quale il diventare bambini facilita la semplicità e l’incontro con Dio, che si mostra in Gesù.

Spesso il Natale è vissuto con gioia dai bambini e con tristezza dagli anziani e dai malati.

Se l’anziano o il malato riuscissero a trasformare la tristezza in nostalgia, e la nostalgia in anelito verso di Lui, Dio nostra patria, allora tutto si muterebbe in canto di lode e in desiderio di infinito. Con annesse serenità e pace.
Pace proprio in terra.

Dicembre GCM, pubblicato 23.12.10