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Lo seguivano

     “Da lontano stavano le donne e guardavano”. Così troviamo scritto nel Vangelo di Marco, nel brano che ricorda la morte ignominiosa di Gesù.

     Da lontano, non per paura, ma perché erano staccate dalla canea  di quelli che, vicini a Gesù, o addirittura appesi alla croce con lui, insultavano il condannato, senza alcuna pietà neppure verso il loro “nemico” morente.

     Esse guardavano, non partecipavano neppure indirettamente al numero dei crocifissori.
Queste donne “seguivano” Gesù. Quel verbo “seguire” era stato usato da Gesù in molte occasioni. “Vieni e seguimi” era stato l’invito di Gesù a molte persone. Alcune l’avevano seguito, altre no, come l’uomo che non seguì Gesù perché aveva molte ricchezze. Le donne lo seguirono e, attive sempre, lo “servivano”, come dice il testo. Esse lo finanziarono con i loro averi: le loro ricchezze non solo non impedivano di seguire Gesù, ma aiutavano a seguirlo. L’uso delle ricchezze è neutro, l’intenzione nell’usarle rende la ricchezza buona o cattiva, aiuto o impedimento.

     Le donne avevano seguito Gesù “dalla Galilea”. Erano galilee, schiatta disprezzata dai “nobili” Giudei. Gesù si spinge oltre, quando non soltanto si unisce ai suoi galilei, ma esalta l’aborrito samaritano (di razza inferiore agli stessi galilei) e aiuta i pagani (vedi la donna siro-fenicia: razza inferiore agli stessi samaritani).

     Le donne non soltanto erano galilee, ma infime tra i galilei, appunto perché donne.
Esse avevano aiutato Gesù, “servendo”, cioè formando l’ambiente nutritizio per Gesù, come era stata Maria con Gesù bambino e adulto.

     GCM 02.08.07