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Il battesimo di Gesù

Gesù è battezzato da Giovanni. Giovanni predicava un battesimo per la remissione dei peccati, in prospettiva della venuta del Messia, che avrebbe condotto il Regno di Dio tra le persone.

In quale prospettiva si trova Gesù, per richiedere un battesimo di penitenza? Lui che non aveva mai peccato, anzi lui che non poteva rinnegare Dio, senza distruggere se stesso.

Ci aiuta il Vangelo di Matteo. “E’ necessario completare la giustizia”. Non è dunque un battesimo di penitenza, ma un battesimo per realizzare la giustizia. Un battesimo quindi non rivolto a un passato da cancellare, ma a un futuro da attuare.

Gesù dà un nuovo , diverso significato al battesimo e alla vita di Giovanni. Si inserisce in una ritualità per cambiarla dall’interno.

Del resto, questo è lo stile di Gesù: entrare nelle cose per cambiarle, anzi per far sprigionare dalle cose il loro profondo, intimo significato.

“Non sono incaricato per distruggere, ma per dare compimento”. Gesù fa scaturire dal battesimo di Giovanni, quella giustizia, giustificazione, che esso nascondeva, preannunziandola.

E’ lo stile di Gesù. Avvicinarsi a noi, perché noi esprimiamo il figlio di Dio, nascosto in noi fin dall’eternità. Gesù è venuto per svelare: Dio Padre degli uomini, l’uomo figlio di Dio.

Se Gesù ci illumina e se noi ci lasciamo penetrare dalla luce di Gesù, più penetrante dei raggi X o dei raggi cosmici, allora la nostra intima struttura, timbrata di divino fin dall’eternità, si dispiega, e noi finalmente possiamo vivere in noi, la gloria di Dio, che è l’uomo vivente.

GCM 18.08.08