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Gesù l’inventore


     Ho tra le mani un libro che parla delle grandi invenzioni. Invenire, ossia trovare, non creare. Chi inventa semplicemente scopre, rivela, denuda una realtà già esistente, ma nascosta. I quanti sono scoperti, sebbene rimangano ancora nascosti.

     Ogni invenzione è un passo in più verso la scoperta di tutto l’universo.

     Nel libro che ho tra mano, non trovo una delle più affascinanti scoperte: quella della religione. Anche la religione è nascosta nel cuore della realtà, nel bisogno di riferimento all’assoluto che giace nel cuore dell’uomo. Lao Tsè, Buddha, Zaratustra, Abramo, Mosé, Maometto sono grandi scopritori, che cercano di descrivere, come possono e come il loro ambiente culturale gli permette, la misteriosa forza della religiosità umana.

     Scoprire la verità, tutta la realtà.

     Il libro che ho tra mano esclude dalla realtà esistente un altro campo, dopo aver escluso la religione, per privilegiare la tecnica: non fa meraviglia, poiché il libro è edito nell’ambiente positivista americano.

     E il campo di ricerca escluso, la realtà esclusa è Dio.

     La ricerca subatomica ci conduce a incontrare l’incontrabile: l’energia di tipo spirituale, invisibile, primordiale. Ma non riesce a dirci nulla di chi regge questa energia. Allora ecco il grande, il più grande scopritore: Gesù.
Gesù ci scopre Dio! Scopre, svela, rivela.

     La realtà più grande, più sicura, è scoperta da Gesù. Egli con la stessa sua persona ci apre gli occhi sull’intima struttura arcana di Dio. Uno e Trino: è una penetrazione impensabile nel mistero, è lo scoprimento, la scoperta più sensazionale: Dio!

     Eppure pochi ne gustano.             

     GCM 19.05.08