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Esse nutrono

   Dopo la mente di Dio, che tutti ci accoglie in sé fin dall’eternità, il ventre della donna accoglie l’uomo nascente, lo nutre, è l’ambiente vitale necessario al nascere del germe umano e al suo maturarsi.

   Maria fu l’ambiente vitale primario per Gesù.
   Non fa meraviglia che donne formino l’ambiente vitale per il sostentamento di Gesù Profeta. La donna è l’ambiente dell’uomo Dio. Per mantenere Dio Incarnato nel mondo, la stessa Chiesa è madre. Madre non solo degli uomini che, credendo, nascono cristiani, ma dello stesso Cristo, che nasce in coloro che nascono alla fede, e che è rigenerato nel pane e nel vino.

   Non desta meraviglia che donne siano  presenti alla morte di Gesù, sia compiangendo la sua disgrazia, sia - come voleva la tradizione - preparando l’ultima bevanda per il condannato morente. E non smettono di essergli presenti con gli unguenti per imbalsamare il cadavere, dopo la sua morte, mentre gli apostoli - nella loro debolezza, piena di paure - sono tappati in casa.

   Le donne sono per Gesù (e nella Chiesa) come il riaffiorare continuo della maternità di Maria. Perfino dopo che Gesù ha rettificato il senso della presenza di Maria, che lo cerca assieme con il parentado, le donne perseverano nel “nutrire” Gesù e la sua squada. Esse quasi si associano alla misericordia di Gesù, che sfama migliaia di persone moltiplicando i pani.

   Alla crocifissione e alla morte di Gesù esse sono presenti, come nota Marco, e sono loro, amando e soffrendo da lontano, che rendono misericordiosa la morte di Gesù, eseguendo misteriosamente l’azione del “Padre”.

   GCM 02.08.07