Dio è Padre. Dio è la realtà più ovvia. Se manca Dio, nella mente e nella operatività delle persone, si creano facilmente degli idoli, con o senza un protettore celeste.
Eccolo l’idolo dell’amore, con la protettrice Venere.
L'idolo del furto: protettore Mercurio.
L’idolo della violenza: protettore Ares.
L’idolo della ricchezza, del potere, della libidine, della furbizia e, per molti fannulloni, dell’accattonaggio.
E poi il grande idolo dell’uomo autonomo e onnipotente, che si proclama autosufficiente e non dipendente da ideologie o da etiche, al di sopra del bene e del male (fino a quando possiede ricchezze per sopravvivere).
Gesù, l’uomo più dotato, perfetto e padrone di sé, continua a dichiararsi “Figlio”. Figlio dell’uomo. Figlio di Dio.
La sua forza è la sua dipendenza: io faccio sempre ciò che a lui piace. Egli si trova nella pienezza della sua vitalità fisica e morale (perfino sulla croce) nel dipendere dal Padre.
Non si sottrae alla volontà del Padre. Mai. Ed è l’uomo moralmente e psicologicamente più dotato. Dipendendo completamente dal Padre, si ritrova a essere la faccia umana del Padre, nella sicurezza di essere via, verità e vita.
La dipendenza dal Padre lo rende libero: dalla legge, dal fariseismo, dal sottostare alle critiche, dal dover accontentare i suoi, fra questi la madre il padre i compaesani. Un solo legame, che lo affranca da ogni altro legame, incluso quello dei sacerdoti.
La nostra dipendenza dal Padre per farci liberi da tutto, deve essere partecipazione a Gesù.
GCM 07.09.07