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Ristoro

Quando siamo stressati dal lavoro, dalle preoccupazioni, dai turbamenti interiori, dagli insuccessi, dalle gomitate che riceviamo o diamo nella vita di relazione, sogniamo la crociera, le Seychelles, la partita di pallone, l’incontro con l’amico o con l’amante.

Stressati, cerchiamo conforto. Anche quando i conforti sono costosi e riservati ai ricchi. Il risultato: sì e no riacquistiamo un po’ di serenità.

Esiste e si offre a tutti un’alternativa efficace e dimenticata.

“Venite da me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò ristoro”.

Affaticati e oppressi: oggi si dice stressati.

Noi, stressati, siamo invitati ad accostarci a Gesù, per trovare ristoro, per rigenerare le nostre forze.

Gesù rigenerava le proprie forze, entrando nella preghiera. Gli evangelisti notano un episodio. Gesù si trova a Cafarnao, passa un tempo nell’operare dentro la sinagoga; poi guarisce la suocera di Pietro; quindi passa la serata a operare guarigioni: una giornata faticosa. E dove lo troviamo di seguito? Il mattino presto si alza per appartarsi nella preghiera.

E i santi dove ricuperano le proprie forze? Dalla preghiera.

Recarci da Gesù per avere ristoro, è il metterci tranquillamente in preghiera. Questa è una ricetta, inconsueta per gli orecchi di gente come noi, che crediamo di valere in base alla nostra attività, che è costretta ad aumentare il prodotto interno lordo, a favore del governo o del padrone. Il pregare per noi è stimato tempo perso. Mezz’ora di più in preghiera ci fa smaniare.

Perfino i preti e i frati criticano i loro confratelli che si attardano in preghiere lente!

GCM 04.10.06