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La carne-amore

L’amore autentico è donarsi all’amato, perdersi in lui totalmente, fino a sentire che senza di lui non siamo neppure noi. Donarsi, non sfruttare l’altro o esserne sfruttati.

L’amore autentico è la realtà Trinitaria, dove uno si dona talmente all’altro da viverne la stessa essenza. Come questo avvenga, tra qualche anno lo vedremo e lo gusteremo partecipandolo.

Gesù trasferisce tra di noi l’amore trinitario, il donarsi badando all’altro, anche con il supplemento di sofferenza e di paura.

Nessun amore è più grande che  quello di donare la vita per il  fratello. E’ affermazione di Gesù, detta e attuata nel Gethsemani e sulla croce.

Dio ci ama in Gesù. Dio si annienta in Gesù. La croce non è soltanto sacrificio espiatorio, come una teologia divulgata ipotizza, ma supremo dono di amore del Padre.

Eppure Gesù, per poter vivere completamente l’amore del Padre tra di noi, per sacrificarsi nell’annientamento amoroso della Croce, abbisognava di un corpo. Dio, nell’amore tra gli uomini, non si poteva annientare, se non attraverso il dono di un corpo, fino a morire.

Sotto questo riguardo, il valore esistenziale dell’incarnazione è evidente. Caro cardo salutis: la carne è il fulcro della nostra salvezza.

Ed ecco allora l’importanza dell’opera di Maria. Senza di lei, la carne non avrebbe favorito l’amore totale del Dio incarnato. Maria allestì quella carne, con la quale Gesù visse fino all’estremo il suo amore di dedizione per gli uomini. Questa ragazza che accetta di diventare madre, è la collaboratrice del grande amore di Dio.

GCM 7.12.06