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Meraviglia


     Gesù guarisce un paralitico e contemporaneamente dimostra che il potere di rimettere i peccati si è trasferito dal cielo alla terra, ossia in lui e - stando a quanto leggiamo nel Vangelo di Giovanni - a quelli cui egli ha trasmesso il suo alito, ossia il suo Spirito.

      La gente "si meravigliò e lodò Dio, dicendo: non abbiamo visto nulla di simile" , così riferisce il testimonio Marco.
       E' interessante notare che la meraviglia è già lode a Dio.
      La capacità di meravigliarsi è una lode a Dio. Perciò dei bambini, che si meravigliano di tutto, è il regno dei cieli.

       Esistono persone che concretizzano la meraviglia: sono gli artisti. La loro meraviglia diventa pittura, musica, scultura.
       Forse pochi di loro ormai s'accorgono che la creazione artistica è, intrinsecamente, lode a Dio. Forse pochi si lasciano penetrare dalla meraviglia, perché sono sopraffatti dalla "tecnica" e dal doversi catalogare tra classici, espressionisti, popartisti, e via litaniando quasi all'infinito.

      Lo sgorbio tracciato da un bambino, che esprime la propria meraviglia, è lode autentica di Dio. Così l'espressione dei popolani presenti alla scena della guarigione del paralitico, è lode, anzi è arte: "Non abbiamo mai visto similmente, così".
     La frase è ostica stilisticamente, ma è piena di patos, è pregna di sentimento fino a diventare anacolutica. Tanto più che quel "così" (outos, sic) non si sa bene a chi attribuirlo. Così: perché chi ha operato è straordinario? Così: perché noi non abbiamo mai avuta una meraviglia tanto travolgente?
      La meraviglia è un dono dello Spirito, inserito nella nostra carne, per poter gustare e lodare Dio.

GCM 14.01.05