Vita completa

Gesù alla fine della vita temporale, lascia la pace (il saluto consueto) ai suoi, ma esso è un saluto differente da quello che dà il mondo: “Vi do la mia pace”. E’ il suo saluto non alla vita, ma per la vita.

La maggior parte delle persone, anche di quelle che si professano credenti, vedono la morte come una fine, oltre la quale resta, se resta, solo il ricordo. Per Gesù esiste solo la vita che continua, necessariamente, con la risurrezione. Chi è vivo, è vivo per sempre.

Il primo esempio tangibile che noi vivi viviamo per sempre, ci viene offerto proprio da Gesù risorto, cioè Gesù completo nel suo vivere. Dio ama la vita. Paolo dice che i viventi saranno assunti nell’alto.

E’ vero che ci infastidisce il passaggio. Ma se è solo passaggio, ci disturba come il dolore per l’estrazione di un dente, dopo di essa già sentiamo che staremo bene. E’ vero che il passaggio, in molti casi, è doloroso. Ma è solo di passaggio.

Che ci salva è la fiducia nelle parole di Gesù. Fiducia totale.

Il bambino spaventato per qualche minaccia reale o immaginaria, quando si rifugia nel seno della madre, che gli rivolge frasi tranquillizzanti, s’acquieta subito.

Tutta l’economia del Vangelo è punteggiata di “Non temere”. Non temere perché lui è con noi: ora e nell’ora della morte. Il residuo di spavento davanti allo spettacolo della morte (che speriamo sia un semplice addormentarsi) è alleggerito dal fidarci di Dio, che conosce la riserva di capacità della nostra resistenza.

La riflessione sulla risurrezione di Gesù, riflesso della quale è la nostra risurrezione, può aiutarci a intravedere l’aiuto dello Spirito che accompagna ogni vita.

Vita completa, per Gesù e perciò per noi, è la vita risorta.

GCM 04.05.10, pubblicato 15.10.10