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Mi ami?

Dopo la risurrezione, Gesù esplicitamente assegna l’incarico personale a Pietro. A tutti i discepoli l’incarico è comune: “Andate e predicate...”, “A chi rimetterete i peccati...”

A Pietro personalmente Gesù dice: “Pasci gli agnelli, pasci le pecore”.

Prima di affidare l’incarico, Gesù sottopone Pietro all’esame di abilitazione. E qui sta la profondità dell’esigenza e la novità dell’affidamento.

A Pietro, pescatore e discepolo, Gesù non chiede una preparazione accademica, un corso di specializzazione o una laurea in diritto canonico. Oggi per essere “consacrati”, e autorizzati a diventare preti o vescovi, viene esigita una preparazione accademica e un curriculum ascetico. Nulla di tutto questo a Pietro.

Gesù, per affidare l’incarico di pascolare agnelli e pecore, chiede semplicemente: “Mi ami tu?”. Un frase che noi concediamo agli adolescenti che si fidanzano, e troviamo sconveniente e ridicola se pronunciata da sposi anziani.

Gesù è adulto, sperimentato nella vita e nella morte, eppure chiede semplicemente: “Mi ami?”

Per essere incaricati da Gesù, non è necessaria una preparazione specifica, che non sia quella dell’amore. L’adesione personale, affettuosa con Gesù! Il resto viene, quando viene, molto dopo.

Possiamo immaginare il Papa, che quando deve ordinare un  Vescovo, gli chiede: “Ami Gesù davvero?”, oppure un Vescovo che, all’ordinazione di un prete, gli chiede: “Ami Gesù più di tutti?”. O un prete che prima di incaricare un laico, gli dica: “Ami Gesù?”. O un cristiano che si dispone a ricevere il sacramento del matrimonio, che premetta un “ Ami Gesù?”.

Eppure ci si accosta a Gesù, tramite l’amore.

GCM 02.06.06