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Incontro a Gesù

Andremo incontro al Signore: è il desiderio di incontro. Eppure, nella vita di Paolo Apostolo, noi scopriamo che Gesù venne incontro a Paolo nei pressi di Damasco.

Il Signore ritorna: è l’anelito del periodo d’Avvento. Eppure il Signore è già ritornato tra noi, da Risorto.

Noi, vivendo nel tempo, ci fermiamo a guardare il futuro, quando “verrà” il Signore. Però il Signore Gesù, che non è sottoposto né al futuro né al passato, vive con noi il suo presente eterno.

Proprio perché vive con noi l’eterno, Gesù fa penetrare nei nostri cuori il sentore profumato del suo eterno, che suscita in noi il desiderio del godimento completo del suo eterno, nel quale noi stiamo per tuffarci dopo la morte del nostro corpo.

L’eterno di Gesù ci avvince, proprio perché Gesù continua a donarsi a noi, e il suo amore ci trascina e ci conquista.

Noi attendiamo Gesù, che viene. La Scrittura parla di colui che viene. Non dice che verrà, ma che viene: il suo venire è una dimensione nel suo e del nostro presente.

Il venire di Gesù è il suo abbraccio. E’ il segno più palpitante del suo amore.

Noi siamo convinti che la nostra fede è la fede dell’amore. Eppure difficilmente la percepiamo amorosa. Desideriamo essere amati e amare, anche le persone che s’ingegnano ad essere antipatiche.

Purtroppo non siamo aperti a una fede d’amore. Nel nostro passato, in famiglia nella scuola nei seminari nelle chiese, la fede cristiana non ci è stata trasmessa con amore e per amore. Minacce, divieti, castighi di Dio e del Santo Uffizio, ci hanno trasmesso con terrore, quella che, a parole, era la fede dell’amore.

GCM 4.12.06