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Cristoterapia 2

Il Vangelo è più presenza che racconto. Gesù è presente nel Vangelo, e opera nel Vangelo. Il Vangelo, per essere Vangelo per noi, è necessariamente un  vissuto.

Il Vangelo ci penetra. Penetrando ci cristifica. Esso ci guarisce dal "tempo compiuto" per internarci nella gioia della fede.

Psicologia e Vangelo seguono la stessa via: restituire l'uomo a se stesso. Però il Vangelo svela l'uomo in maggior profondità e maggiore dimensione della psicologia.

La psicoterapia aiuta la persona a penetrarsi in sé stessa fino a ritrovarsi e ad accettare ogni componente del proprio vivere. Quando l'uomo, entrando in sé, si imbatte nella propria dimensione di fede in Dio, allora la psicoterapia si arricchisce e si innalza a colloquio con Dio.

È il campo aperto al Vangelo. La verità del Vangelo non è soltanto informazione, ma più propriamente annuncio di "salute", cioè di salvezza. Il Vangelo meramente letto, o peggio ancora scorso, non è significativo. Esso produce "grazia" quando è accolto, masticato, digerito.

La lettura del vangelo, con sensibilità psicologica, fa scoprire le consonanze, anzi la totale consonanza, tra il Vangelo ed la psicologia. Una consonanza che non perdura sempre. Infatti, mentre la psicologia è incapace di studiare e di aiutare a risolvere il problema esistenziale, il Vangelo è primariamente destinato proprio a donare il senso eterno dell'esistenza, e, quindi, a dotare l'uomo non soltanto di un corretto funzionamento psichico, ma anche della speranza che rasserena.

GCM 10.03.06