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Verità e menzogna

La verità vi farà liberi. Queste parole di Gesù, la Verità, mi sono ritornate in mente al contatto con una persona, ossessionata (e perciò schiava) dal suicidio. Essa è portata a raccontarsi ogni menzogna pur di non essere distolta dalla sua prospettiva di morte provocata. E la prima menzogna che essa si racconta è proprio per potersi uccidere, è la negazione di Dio, nascosta dietro l’affermazione di esser senza fede.

La verità ci fa liberi anche davanti alla morte. Noi possiamo
temere la morte, desiderarla, incontrarla, decidere di sottometterci ad essa scegliendola; questa è libertà. Non possiamo procurarla, perché vita e morte sono nelle mani di Dio. Gesù, pur soffrendo il suo approssimarsi, si mantenne libero davanti alla morte, non fu incatenato né alla paura né al desiderio di essa. La verità lo rese libero davvero nei confronti della morte.

Mi sovviene il prete suicida: non fu libero davanti alla propria ossessione di voler morire per evitare il dolore. Gli amici lo definiscono un uomo libero. Ma non fu totalmente libero nel lasciar scorrere la sofferenza dentro la sua esistenza.

Che cosa lo condusse al suicidio, solo lui ce lo potrebbe dire. Però la sua fu una ricerca di liberazione non nella libertà.

La verità ci fa liberi. La verità anche e soprattutto davanti a noi stessi. Noi siamo intrisi di menzogna. Spesso creiamo le nostre personali verità, per camuffare la nostra profonda e nascosta menzogna.

Chi ci può liberare dalla morte della menzogna radicata in noi? Soltanto lui, la Verità. Quanto più egli penetra in noi, tanto più la menzogna esce da noi. Verrà il giorno nel quale noi scopriremo la verità di noi stessi: quando saremo lui.

GCM 19.04.11, pubblicato 05.07.11