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Misericordia

Noi siamo espressione viva e concreta della misericordia di Dio. E, per essere recettori opportuni della sua misericordia, siamo inviati ad esprimere la sua misericordia, e a usare misericordia soprattutto con chi non sa usare misericordia, perché si attiene solamente alle leggi, anche solo a quelle liturgiche.

Noi riceviamo la misericordia di Dio, in proporzione di come sentiamo e usiamo la misericordia verso gli altri. Misericordia soprattutto per coloro che non sanno essere misericordiosi, perché esaltano la legge sopra la malleabilità della misericordia.

Certo non è facile camminare per un secondo chilometro con la persona, che, per la durezza del suo cuore e della sua mente, ci ha costretti a camminare con lei per un chilometro. Eppure la misericordia ci indica questo comportamento, come sta scritto nel Vangelo.

E’ difficile dare la tunica a chi ci rapisce il mantello. La misericordia nostra incontra sempre inciampi. Perché la difesa dei nostri legittimi diritti si trova al confine dei nostri egoismi, e talvolta dentro di essi.

La misericordia è la finestra, dalla quale una parte del nostro egoismo può uscire ed evaporare. La misericordia ci aiuta a sentire quanto bisogno di essere amati vibra negli altri e dentro noi stessi. Perciò ci assicura che l’amore di nostro Padre ci sta raggiungendo e appaga la sete di amore.

Quando ci accoprgiamo che Gesù è la misericordia di Dio impersonata, allora il ricorso a Gesù diviene spontaneo, quasi “compulsivo”, un riflesso condizionato, quando abbisogniamo di essere pervasi da misericordia. L’innamorarsi di Gesù, è innamorarsi della misericordia.

GCM 22.04.11, pubblicato 21.07.11