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La strada


     Sappiamo che un vero psicoterapeuta segue cinque fasi nel suo agire: 1°, ascoltare; 2°, ascoltare; 3°, ascoltare; 4°, ascoltare; 5°, parlare. Il grande primo aiuto, che egli offre, è l’ascolto. Un atteggiamento desueto oggi: non si ascoltano gli altri, e - quello che è peggio - non si ascolta se stessi.

Gesù è il maestro che guarisce. Con lui l’ascolto nostro: mentre nel silenzio si ascolta Gesù, sincronicamente ascoltiamo noi stessi, i  nostri profondi bisogni, i nostri veri desideri, la strada sicura alla nostra felicità. Ascoltando Gesù, noi ci trasformiamo in autentici psicoterapeuti di noi stessi.

Poi viene il momento dell’ultima fase: il dire a lui noi stessi, attraverso la preghiera e attraverso l’azione.

Ascoltare Gesù, o meglio noi stessi in lui, è anche guardarlo nel suo agire, nel suo comportarsi, perfino nel suo esibirsi.

Purtroppo siamo stati educati eccessivamente a leggere il Vangelo, guardando solo ai fatti eclatanti di Gesù: guarigioni, risuscitare dai morti, e altro. Ci hanno condotto rarissimamente ad accorgerci degli atteggiamenti dell’uomo Gesù, quegli atteggiamenti che sono “tutti” alla nostra altezza e portata.

Come Gesù si trovava di fronte alla tentazione; perché Gesù si commuoveva; come reagì davanti alla sua morte; come amava i bambini e gli adulti; quanta pazienza affettuosa usava con la rozzezza dei suoi collaboratori, ecc.

Negli atteggiamenti dell’uomo Gesù, noi individuiamo perché lui è “via”, strada, quindi norma di atteggiamenti intimi e di comportamenti.

Negli atteggiamenti dell’uomo Gesù, noi, scoperta la via, ci incontriamo con la verità e con la vita di Dio: in Gesù e in noi, che, credendo a Gesù, ne continuiamo la presenza nel mondo.

GCM 05.07.09