Il libroTra le nostre mani circola molta stampa, come è ovvio accada in una cultura della comunicazione. La stampa dei giornali e dei periodici domina. I libri sono molto divulgati. I libri possono dividersi in alcuni gruppi: letteratura, divulgazione scientifica (filosofica, tecnica, teologica, religiosa), Bibbia. Nella letteratura predomina la fantasia. Nella divulgazione scientifica predomina la scoperta, più oggettiva possibile, della realtà visibile o invisibile di ciò che ci circonda. Non ci troviamo mai davanti a una parola definitiva in nessun settore. Nella Bibbia, in particolare nel Nuovo Testamento, troviamo la certezza assoluta della Parola rivelata da Dio, sebbene la nostra capacità di comprendere e di amare questa parola si evolva e progredisca nel tempo. Solo nel Vangelo in particolare, noi troviamo la “certezza”. Certezza nell’indicazione di una meta, e del tragitto verso di essa. Gesù: “Io sono la verità (meta), la via e la vita (tragitto e vigore per percorrerlo)”. Il Vangelo ci rivela Gesù. Però questa rivelazione abbraccia altre due rivelazioni: in Gesù è svelato il Padre (chi vede Gesù vede il Padre), e siamo svelati noi (voi siete una cosa sola con me). Guardando Gesù, noi ci scopriamo e ci conosciamo. Scopriamo la nostra armonia con lui, o le nostre deviazioni: Comunque, vediamo noi stessi. Già Paolo di Tarso, si meravigliava di questo scoprirsi in Gesù: “Io vivo, eppure non vivo io: in me vive Cristo”. Vedere Gesù per capire noi stessi. Dante, quando vede il cielo, usa il termine “indiarsi”. Noi guardando Gesù, a cuore aperto e a desiderio dispiegato, ci scopriamo felicemente “Incristiti”. GCM 20.07.09
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