Sintonia in GesùDissi un giorno a una donna, patita per un frate che pretendeva di avere doni straordinari da Dio, la quale mi aveva chiesto se parlavo alla televisione, di ascoltarmi durante una trasmissione in differita. Siccome l’orario di quella trasmissione era prossimo, la invitai a venire con me presso il televisore. Parlavo della salvezza di Dio, attraverso Gesù. Alla fine della breve trasmissione, le chiesi:” Che cosa ne dice?”. Ingenuamente attendevo l’entrare assieme nell’argomento Gesù, e lei per tutta e unica risposta mi disse: “Il collo della camicia era un po’ largo”. Sorrisi io, e se ne andò lei. Quando parlo di Gesù, su cinquanta persone che mi ascoltano, una o due (nella situazione più rosea) entrano in argomento. La maggior parte si mette a parlare dei fatti suoi: giustamente. Alcuni entrano in argomento per obiettare, altri per una lode di rito. Penso a due episodi. Il primo: la parabola del seminatore. Se a Gesù, pieno di Spirito Santo e Dio, accadeva di trovare più difficoltà che terreno accogliente, quanto più la cosa doveva accadere a me. Il secondo: Maria di Betania, che ascolta con amore Gesù che le parla. Il loro colloquio era minacciato dall’intrusione di Marta, che voleva sottrarre la sorella dall’ascolto. Gesù reagisce vistosamente. Egli finalmente si era incontrato con la persona, che si sintonizzava con lui, e non voleva trascurare quell’occasione. Anche chi parla di Gesù e trova una persona che si accorda all’unisono con lui, apre la sua persona alla comunicazione e all’amore. Purtroppo poche volte! GCM 04.08.08
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