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Il criterio 2

Saggiate tutto, tenete ciò che è bene.

Questo è un criterio biblico. E’ indicazione aperta: non scartare le novità in modo preconcetto. Tutto si può, o si deve, saggiare. Non ci sono preclusioni nell’accostare le novità.

Quando poi si passa dal contatto con le novità, alla possibilità di una loro implementazione, allora necessita un criterio di scelta.

Esiste qualche criterio così sicuro, da non ingannare colui che lo adotta? Le filosofie - numeroso - presentano un’infinità di criteri, spesso contrastanti tra loro. La politica si regge su criteri assoluti: il mio criterio è l’unico giusto, quello del mio antagonista è tutto errato e insostenibile.

Alcuni partiti nutrono una sicurezza nel loro ideologo: l’ideologo di Mosca, o l’ideologo, più o meno occulto, di Forza Italia.

Filosofie e ideologie sono collocate nel livello dell’astrattezza, dalla quale piovono le indicazioni per regolare i comportamenti individuali o sociali.

Ogni persona adotta un criterio concreto, che aiuti ad affrontare il quotidiano e sostenga nelle difficoltà. Chi ha per criterio la salute o il fitness, che il successo, chi il sesso o il denaro. Tanti criteri pratici (molto più numerosi dei criteri filosofici e politici), quante sono le persone, che per vivere o per morire (vedi i suicidi) si costruiscono un criterio.

Dentro questa infinità di criteri, si situa il criterio dei santi, condiviso nello spazio e nel tempo, da miliardi di esseri. Paolo lo riassume, per sé e per noi: “Per me il vivere è Cristo”. Gesù criterio pratico, sperimentale e ideale, della mia e della nostra vita.

GCM 22.08.08