Una trentina d’anni or sono, pubblicai, su un periodico, una serie di riflessioni, titolandole “Psicoterapia per poveri”. I poveri, che non possono pagare lo psicanalista, potevano trovare nel Vangelo le indicazioni per la loro guarigione psichica, che si inseriva nella guarigione spirituale. In quegli articoli affiancavo ad alcune situazioni psicoterapiche la “corrispondenti” situazioni evangeliche. Con il vantaggio che queste non erano soltanto “indicazioni”, ma anche “opere dello Spirito nel cuore dell’uomo”.

Ricordo le domande di alcuni clienti “culturizzati”: “A quale scuola lei appartiene? Chi è il suo maestro, quale il suo metodo?”

Con il tempo e la pratica, mi sono sempre più accorto che il mio unico maestro di psicoterapia, è Gesù, il mio Cristo Gesù. I molti e variegati capiscuola, dei quali parla la storia della psicologia e della psicoterapia, sono soltanto degli assistenti di cattedra o dei bidelli, che non hanno mai appreso tutta la sapienza del Maestro.

Nel Vangelo si afferma che l’unico Maestro è Gesù, e che noi siamo tutti “fratelli”.

Nelle ricerche critiche sul mondo della psicoterapia, si rilevano i metodi e la loro efficacia, sperimentalmente costatata. L’elogio e la validificazione (Popper ha il suo spazio) del metodo.

Alcune ricerche, cosiddette “umanistiche”, si fermano anche a studiare, oltre il metodo, la personalità e le doti dello psicoterapeuta. Infatti la psicoterapia è sempre un dialogo tra persone.

Con Gesù, metodo, qualità dello psicoterapeuta, energia spirituale ridestata dallo Spirito, sono di qualità eccellenti.

GCM 21.04.06