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TU, PADRE

Parlare con il Padre è la cosa più semplice e più trascurata.

Il Padre è sempre qui. Alzo gli occhi della fede e lo vedo, e posso iniziare il colloquio con Te. Tu mi conosci  e mi ami. Perciò mi comprendi e perdoni.

Talvolta mi sento piccolo e inutile, sono cattivo e svogliato: eppure per Te, Padre, non sono inutile, perché mi riempi del tuo Spirito, che è lo Spirito del Figlio. Il tuo Figlio Gesù non è stato inutile in nessun momento della sua vita. Ogni suo respiro faceva parte della salvezza  e generava salvezza. Io sono unito sempre a Gesù: perciò non sono inutile, seppure io sia piccolo.

Tu, Padre, affidi a me, in Gesù, la salvezza. La mia salvezza nella fede, e la salvezza del mondo nella carità e nella speranza. Io, in Gesù sono non solo salvato, ma anche salvatore: un oscuro apostolo che porta attorno la tua pace e il tuo bene, un qualsiasi cireneo, che salva gli uomini insieme con Gesù, addossandosi la croce.

Tu, Padre, vedi la mia croce, fatta di microscopiche sofferenze, che tu computi tra le croci che salvano il mondo. Così Tu mi fai sempre sacerdote, anche oltre e sopra il sacramento dell’ordine, che sta salvando la terra.

Tu, Padre, mentre io scrivo, stai leggendo queste parole, perché tu mi segui... anche quando faccio i compiti. Perciò, per ogni piccola cosa che mi riesce, io mi sento di rivolgere a Te un caldo “grazie”. Per ogni istante della mia vita, per ogni battito del cuore, per ogni respiro, io ti ringrazio.

Sei qui con me. Sei dentro di me, perché io ho lo Spirito di Gesù, e dove ci sono Gesù e lo Spirito c’è sempre la tua abitazione.

GCM 26.09.07