Paternità di Dio Ormai è un andazzo genitoriale. Molti genitori, che non hanno l’amabile pazienza di accompagnare i figli nello svolgere i loro compiti, tagliano corto: eseguono loro i compiti. Ai figli non resta che il gravoso compito di trascrivere con la propria grafia (altrimenti che cosa direbbe l’insegnante?) gli svolgimenti degli esercizi...spesso sbagliando, o applicando procedimenti, dei quali durante le lezioni non era neppure stato fatto cenno.
Dio è più intelligente: non fa i compiti al posto dei figli. Non dispensa i figli dal percorrere la propria strada, perfino quando questa strada è una via crucis. Dio ama i figli che crescono nelle primavere e negli inverni.
Spesso i genitori sono spaventati e irritati per i capricci dei figli, che sbattono i piedi, per ottenere i regali e i permessi che esigono.
Dio è troppo sapiente per lasciarsi piegare dai capricci dei figli. Egli resta fermo al suo posto, per far capire a i figli che non i capricci, ma la buona volontà e la lena producono frutti davvero. I nostri capricci e i nostri vizi ricadono su di noi. Se Dio accondiscendesse ai nostri capricci, aumenterebbe il disastro morale e fisico che i nostri capricci producono.
I genitori invecchiano e, anziché aumentare in saggezza, rimbambiscono. E certe loro “comprensioni” per gli sbagli dei figli, non sono altro che tentativi di autoassoluzione per i propri errori.
Dio è eternamente fresco. Non ha cadaveri nell’armadio, per i quali deve farsi perdonare da qualcuno.
La nostra saggezza è possibile nasca e si mantenga, solamente con un continuo bere alla intramontabile saggezza di Dio.
GCM 05.03.07
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