Dio preoccupato

E’ vero che non possiamo essere sicuri delle nostre proiezioni antropomorfiche su Dio. Tutto ciò che ci sembra trovare in Dio e che assomiglia agli uomini, deve essere guardato molto attentamente per non incappare in sviste madornali, come quella di dire che Dio si vendica, ciò che non si armonizza con Dio Amore.

Eppure la separazione dell’universo umano dall’universo di Dio, non è netta. Gesù stesso, nella sua persona, ha tolto ogni separazione tra l’uomo e Dio. “Io e il Padre siamo uno”.

Gesù ci ha fatto scorgere nel suo e nel nostro Padre, la flessione dell’amore. Se l’antiamore, ossia l’odio e la vendetta, non sono attribuibili al Padre, invece tutto ciò che è amore, e le sue innumerevoli variazioni possono aiutarci a intuire quel “Padre che vi ama” come dice Gesù.

Una delle variazioni del tema “amore” è la preoccupazione per la vita e per il destino della persona amata.

“Il Padre conosce già ciò di cui avete necessità , già prima che glielo chiediate”.

Gesù vive la preoccupazione per i suoi: “Il mondo vi odierà, però abbiate fiducia, perché io ho vinto il mondo”. Vincere il mondo ha una sola traduzione operativa: ”Io ho sempre fatto la volontà del Padre”.

La preoccupazione per la gente affamata, che si risolve nella moltiplicazione del pane.

Preoccupazione per la figlia di Giairo appena risuscitata: “Datele da mangiare”.

Preoccupazione delicatissima per la vedova povera, che dona al tempio due spiccioli: “Tutto ciò che era necessario per vivere”.

Preoccupazione per Pietro: “Tu mi rinnegherai”, ma dopo la risurrezione Pietro si riabiliterà.

La preoccupazione di Dio per noi, tradotta in atteggiamento di Gesù, non resta passiva. Dio, preoccupato per noi, interviene sempre. Il modo di intervento, lo conosce lui!

GCM 19.11.09