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Dio è grande

Gli scienziati si spingono sempre più nei pressi dell’inizio. Ricordo l’esperimento in atto dell’acceleratore del CERN. E’ un ritornare indietro? Oppure è un tentativo di scoprire le origini? La scienza, proprio nel progredire, necessita di scoprire l’inizio. Scoprire l’inizio è approfondire il presente e spingerci verso il termine, il punto omega.

Sfizio di scienziati, o profondo bisogno dell’uomo?

La fede ci ha abituato da sempre a vivere uniti l’alfa e l’omega. L’Apocalisse lo dichiara con vanto. La fede addirittura, oltre l’inizio del big bang, quell’iniezione di energia inconcepibile, che crea mondo e tempo, ci assicura sull’attore di tale energia: tutto è stato creato attraverso il Verbo. Più si scruta l’inizio, più si conosce l’impronta di Dio. Il mondo è pieno della gloria, ossia della divinità.

E’ stato tradotto il bosone (quello che permette all’energia di diventare massa) come l’elettrone di Dio. C’é letteratura in questa definizione. Eppure in questo essere noi troviamo la Provvidenza, anzi un modo con cui il Padre, amando il Figlio, ha deciso di allestire l’universo in vista lontana dell’incarnazione. Un ambiente superbo, per far troneggiare in esso la immensità del Dio incarnato.

Mentre gli scienziati tentano la materia e attendono i risultati dei loro tentativi, noi ci commoviamo davanti al mistero che si mostra, pur nelle modalità più modeste. La scienza scopre meraviglie. E noi conosciamo che anche il più alto pensiero umano, è inferiore all’ignoranza di Dio, come ci comunica Paolo. Se ci commoviamo per le scoperte della scienza, quale sarà la nostra commozione, quando vedremo Dio?

GCM 11.09.08