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Amare: comando?

E’ possibile acconsentire a quel comando, che recita “Ama Dio con tutto il cuore”?

Si può comandare, imporre l’amore?

Molti propendono per un “no” senza condizioni.

Poi mi volgo dalla parte degli oroscopi, e degli oroscopologi per udire: “Oggi fai questo, pensa quest’altro , senti questo terzo”.

Se comanda Dio, allora ci si oppone; se comanda l’astrologo, allora si obbedisce. Fortunatamente non tutti si fidano degli oroscopi. Però gli oroscopi vengono propinati da radio, riviste, giornali (eccetto l’Osservatore Romano e l’Avvenire: vedi dove si rifugia la serietà!). Se il mercato offre tanta congerie di oroscopi, significa che molta gente li ingoia. 

Amare Dio è un comandamento. Perché non crediamo attuabile questo comandamento? Almeno per due motivi.

Il primo: abbiamo paura di amare. Tutti reclamiamo e pretendiamo l’amore degli altri, ma facciamo poco per amare gli altri. Restiamo aridi tutta la vita, e al posto dell’amore, stimoliamo la passione e l’istinto. Temiamo di amare, perché temiamo di essere espropriati. Espropriati soprattutto del nostro senso critico sugli altri, e della nostra sicurezza.

Il secondo: non ci fidiamo di Dio. Se Dio ci dice “amami!”, noi non ci rivolgiamo a lui per dirgli “insegnami e sostienimi nell’amarti”. Infatti amare Dio è salire al suo livello. Soltanto lo Spirito Santo è in grado di elevarci al piano di Dio, rendendo così fattibile il nostro amore a Dio.

Se Dio ci dice “amami”, allora l’amarlo è possibile, perché a Dio, non a noi, tutto è possibile. “Amami!” è un comando di chi già ci ama, e amandoci ha spalancato la porta, per facilitare la nostra risposta al suo amore.

GCM 13.09.08