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Trinità amante

Traducono: “Dio ha tanto amato il mondo da dare suo figlio”. In altre parole: l’amore di Dio Padre è così grande da donare il figlio. Però l’avverbio “outòs” viene tradotto sotto l’aspetto di quantità. Mentre il significato primo di questo avverbio è di qualità: “in questa maniera”. L’aveva capito il traduttore latino dal greco, esprimendosi con un “sic”, cioè “così”.

In altre parole, qui troviamo la “qualità” dell’amore di Dio, non tanto la “quantità”.

Dio, che è Amore, ama da Dio, con il suo stile. Siccome il vero amore si attua vuotandoci di noi stessi per donarci tutti all’amato, Dio si dona totalmente, proprio nel donare se stesso, Dio, nel Figlio.

Il nostro amore è sempre incompleto e falso. Infatti, quando noi affermiamo di amare, tratteniamo sempre qualche cosa per noi, quel qualche cosa che alimenta l’egoismo, e non ci permette di perderci totalmente nell’amare l’amato.

L’Amore di Dio è totale, proprio perché lui è l’Amore. Quando Dio ama si perde totalmente nell’Amato. Il Padre, Dio, ama il Figlio, donandogli l’eterna e l’immensa sua essenza, comunicandogli quindi la divinità.

Dio ama donando divinità, perché ama svuotandosi di sé nel Figlio, pur rimanendo sempre Dio.

Quando Dio ama l’uomo, attraverso Gesù, si svuota di sé per amore. Di questo svuotamento per amore, ci assicura lo Spirito Santo, che fa scrivere a S. Paolo quella “chenosi” di Gesù. “Egli che era Dio, annientò se stesso”.

Solamente l’amore di Dio è totale e autentico, non inquinato da egoismi. Lui è luce, e in lui non ci sono ombre. Perciò solo l’amore di Dio è in grado di donarsi totalmente. Così Dio ama, proprio nel donare il suo figlio unigenito.

GCM 23.05.05