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Dio è uno 3

Dio è uno. Il cuore dell’uomo tende a unirsi: alla propria donna o al proprio uomo, al gruppo sociale che difende e caratterizza, alla scelta professionale che si assimila, al profeta politico che illude...

Noi tendiamo a unirci. La risposta al nostro bisogno di unità, ci viene prestata da chi ha voluto e creato il nostro bisogno. Unirci al Dio Uno. Se Dio fosse plurimo noi ci disorienteremmo e ci perderemmo: a quale dei molti ipotetici dei dare la preferenza. Presso i popoli della mezzaluna fertile, si tendeva a unificare gli dei gerarchizzandoli verso un dio principale, che era il dio particolare della tribù dominante.

Il dio uno spesso era vissuto in modo totale. Gli induisti giungono ad affermare che non solo il dio è uno, ma che tutta la realtà, visibile e invisibile, è un solo dio, modulato in molte manifestazioni. Il Tao cinese è un’affermazione filosofica e saggia dell’unica forza che tutto regge e muove, e che sta all’interno di ciò che è retto da essa.

I popoli etnologici o le culture più sviluppate tra gli amerindi, venerano un padre o una madre supremi, cioè un essere supremo  (secondo la scuola viennese di Schebesta, Konig, Koppers ed altri) che tutti sovrasta.

Tra i profeti delle varie religioni, troviamo non solo Zoroastro, ma anche Maometto, il feroce assertore dell’unicità di Dio, non meno robusto assertore di questa unicità di quanto lo siano stati i profeti del popolo ebraico.

Gesù ha vissuto e affermato l’unicità di Dio: ha guardato a fondo dentro questo Dio uno, e ne ha intuito l’intima struttura e dinamica, dalle quali i teologi e la Chiesa hanno desunto la verità trinitaria.

GCM 24.08.05