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Guardare la faccia di Dio

27.05.12

    Può essere difficile contemplare la faccia di Dio, nel viso di un peccatore. Tuttavia chi  può giudicare il peccato degli altri? Noi conosciamo a mala pena il nostro peccato, mentre Dio ci ama, e ci sta illuminando della sua luce.
        Se amiamo noi stessi, anche in quella maniera distorta, che è il peccato, non possiamo dubitare dell’amore di Dio, che è infinitamente superiore al nostro amore, alla nostra capacità di amare.
       Quando qualche lama di luce su ciò che è Dio, si mostra ai nostri occhi, ne restiamo sempre dolcemente sbalorditi e commossi. L’esperienza non è spiegabile, ma è vera, costatata, vissuta.
       Si può sempre ammirare la faccia di Dio in qualunque persona, perché nessuno è escluso dal poter, o prima o poi, gustare la faccia di Dio, il suo amore. Siamo capaci di Dio – come dice il santo. Che questo si attui o rimanga per tutta la vita solamente nel bozzolo, chiuso lì dalla paura, dalla superbia o dalla passione, resta sempre una grandezza dell’uomo. Sotto questo riguardo non è difficile amare tutti i luoghi e i cuori, dove Dio ha progettato di entrare e di riposarsi.
       Sotto tale aspetto si muove quella speranza, che gode della sostanza della fede. Forse la speranza è debole, perché la nostra fede (che è vittoria, come annuisce l’apostolo) non si è ancora munita degli occhi di Dio. Eppure il Vangelo è sempre a nostra  disposizione, per adeguarci agli occhi di Dio. Soprattutto sempre lo Spirito Santo è in azione per svelarci il volto di Dio e donarci il suo modo di vedere il mondo e gli uomini.
       Il non guardare uomini e cose con gli occhi di Dio, è segno della nostra pochezza. Gli occhi di Dio sono a  nostra portata se accogliamo la dinamica che promana dallo Spirito  Santo, che, in quanto creatore, garantisce la nostra qualità di Figli.
       GCM  15.01.12