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L’ingolfamento

Trovo molti buono cristiani, ingolfati nelle loro virtù. Tutti impegnati a perfezionare le proprie virtù e ad accusare di peccato la mancanza di virtù.

Trovo degli aiuti a compiere l’ esame di coscienza, in vista della confessione sacramentale (riconciliazione), con un’indicazione quasi esclusiva a scrutare il proprio perfezionamento, quasi come fosse un’esercitazione narcisistica.

Eppure l’unica cosa necessaria è amare Dio e amare i fratelli. Questo è fuori dall’ossessione a curare la nostra perfezione narcisistica, che si basa su indicazioni, intese come legge morale assoluta.

S. Paolo ci aiuta. Prima viveva libero e brado. Poi s’imbatté nella Legge, e questa gli indicò il peccato, e le sue azioni divennero peccato. Quindi egli volle superare il peccato tramite l’osservanza severa della legge, osservanza tanto severa e formalistica da trasformarlo in terrorista, persecutore dei credenti.

Infine fu preso da Gesù, dall’amore di Gesù morto per lui. S’incontrò con l’amore! Legge, terrorismo, persecuzioni cessarono. Lo stesso amore lo condusse ad essere lui il perseguitato da parte di coloro, dei quali era stato socio nel perseguitare i cristiani.

L’amore di Gesù, che supera ogni altra percezione, gli fece cambiare fronte e zona. Amore potente, come è natura dell’amore, che fa scegliere nuove regioni di vita.

Lo stesso amore di Gesù ci aiuta a superare l’ingolfamento dentro le nostre virtù e i nostri vizi, per alimentare il nostro impatto con lui. Impatto che è alimentato anche quando ci separiamo dalle virtù e dai vizi degli altri.

GCM 11.01.11 ,pubblicato 02.03.11