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Fiducia

Fede e/o fiducia?

Gesù, quando opera i suoi segni, esige senza dubbio nella persona beneficata, come necessaria componente, la fede.

Gesù esige fede, oppure fiducia? Fede in lui, non ancora completamente svelato: manca la risurrezione. Perciò è richiesta la fiducia: “Credi che io possa fare questo?”

La fede si dirige verso la conoscenza. L’apostolo sottolinea: “Anche i diavoli credono!”. Se la fede non è accompagnata dalla fiducia non approda alla salvezza. Anche una fede iniziale, ignorante, piccola come il seme della senapa, se accompagnata dalla fiducia in Gesù, può davvero salvare.

Quando Gesù abitava sulla terra, i segni erano prodotti dal connubio tra la fiducia in lui, e la sua opera. La fede in Gesù, allora, non era totale, perché la realtà di Gesù non si era ancora squadernata in tutta la sua estensione: mancava infatti “un pezzo” di Gesù, ossia la sua risurrezione. Eppure i segni di guarigione si avveravano. Era presente, nei richiedenti, la fiducia in Gesù.

Giuseppe da Copertino era, palesemente, scarso in teologia. Però la sua fiducia in Gesù e nella Madonna era totale, tanto che perfino i limiti della gravità del suo corpo erano spesso superati.

Quando la nostra comprensione di Dio e dei suoi misteri si oscura, e non poche persone credono di perdere la fede, subentra la fiducia che ridona luce e pace: “Non vedo, ma mi affido a te”. Credo di non farcela a mantenere il contatto con te, però mi affido a te!.

“Dio mio, perché mi stai abbandonando? Nelle tue mani affido la mia vita”. Firmato: Gesù sulla croce.

GCM 21.04.11, pubblicato 03.07.11