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Amore limitato e infinito

Siamo capaci di amare davvero? Sappiamo amare. Sparimentiamo, talvolta in modo atroce, il bisogno di essere amati. Questo bisogno supera di gran lunga la nostra capacità di amare.

Incapaci, o quasi, di amare, pretendiamo che altre persone, incapaci quanto noi di amare, ci amino perdutamente.
Ci offendiamo, se non ci amano, dimostrando così il nostro egoismo, ossia i limiti estremi del nostro amare.

Le nostre critiche verso coloro che non ci amano, o - almeno - non ci rispettano; la nostra attenta sensibilità per tutto ciò che ci offende, o che immaginiamo ci offenda, è indice del bisogno di essere amati, o almeno di essre rispettati.

Anche quando riusciamo ad amare, il nostro amore è rivolto soltanto a persone che ci amano. E’, necessariamente, un amore molto striato di egoismo.

Eppure viviamo tuffati nell’amore. Che cosa è la vita, se non l’amore di Dio, che ci avvolge e ci penetra? Il vivere è amore donato (e non solo dai nostri genitori).

Siamo tuffati nell’amore di Dio, che ci avvolge silenziosamente, e che risponde adeguatamente al nostro bisogno sconfinato di essere amati.

Ce ne accorgiamo? Purtroppo raramente. L’amore di Dio non ha confini, mentre noi percepiamo soltanto le cose limitate, quelle che il nostro povero intelletto riesce a cogliere.

Ci soccorre la fede. Credere che Dio ci ama davvero. Ma nutriamo una fede sufficiente per abbracciare l’infinito amore?

Se la fede è solamente uno sforzo nostro, resta uno sforzo limitato anche a causa della nostra emotività. L’unica strada è abbandonarsi all’invasione dello Spirito Santo, l’Amore infinito.

GCM 30.11.10, pubblicato 11.02.11