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Stanchi di Dio

Perché ci stanchiamo di un Dio, che è inesauribile?

La risposta è più che ovvia: perché non abbiamo ancora incontrato il vero Dio, il Dio di Gesù.

Purtroppo ci siamo arrestati alla superficie di Dio, senza entrare in Lui, nel suo cuore.

Siamo incagliati nelle indicazioni, pur importanti, di Dio, ma senza procedere oltre. Ci siamo imbambolati davanti ai cartelli stradali, trascurando di seguire la via.

I cartelli stradali: catechismi, teologie, canti religiosi, romanzi e poesie, liturgie e formule.  Abbiamo aderito alle parole della rivelazione, ai dettami del culto, alle regole morali e disciplinari: tutti ottimi veicoli verso la “vita eterna”.
Ma non abbiamo fatto penetrare nel nostro cuore e  nella nostra vita Colui che questi veicoli conduceva e portava.

Non ci siamo stancati di Dio, mai davvero incontrato, ma di prendere ogni giorno lo stesso veicolo, lo stesso tram, senza raggiungere la meta.

Ci è mancata, forse, la fede. La fede viva, quella che non è imbavagliata all’interno di un “sì” intellettivo ai dettati della teologia o della Scrittura. Fede viva, adesione sentita in una contemplazione tranquilla e in un’operazione decisa. Fede viva, che è pieno abbandono allo Spirito Santo, che in noi sollecita le istanze di vita del bimbo che aderisce alla madre.

Ci manca la preghiera nello Spirito. Non quella affidata ai gesti delle braccia, ma quella intrisa dei palpiti del cuore, sempre minacciato dall’angoscia.

Ci manca, insomma, ciò che nella nostra cultura, si definisce mistica.

GCM 02.09.10, pubblicato 16.11.10