HOME

Home > DIO SPIRITO SANTO > Articoli 2010 > Gioia dell’abbandonarci

Gioia dell’abbandonarci

Perché ogni mattina ci prepariamo alla gioia dell’ascolto? Ogni mattina, nella messa, il Padre ci parla, perché ci vuol bene e ha il piacere di stare con noi. La delizia della sapienza è trovarsi con gli uomini.

Egli ha il godimento di stare con noi, e noi il divertimento di essere con lui. Lui parla con le parole di suo Figlio, che è anche la sua stessa Parola, il suo Verbo.

E’ pur vero che non sempre comprendiamo ciò che lui ci dice, Ma ci diletta anche solo il tono, l’armonia della sua voce. Basta che lui ci dica “Vi amo”. E per noi è consolazione e festa.

So di molti uomini, che non riescono a dire “ti amo” alla propria donna. Forse non sentono l’amore, forse hanno paura di impegnarsi troppo, forse si sentono falsi, perché sanno che vogliono dalla propria donna il piacere, senza offrire neppure una goccia di affetto.

Ma nostro Padre, quando ci dice “ti amo”, non ha reticenze, né paure. Egli è generoso e dolce.

La nostra paura ci trattiene dal dire al Padre “ti amo”. Paura della nostra menzogna, della nostra incostanza, dei nostri sentimenti. La paura ci impedisce di buttarci nell’amore, ci restringe nel nostro egoismo difensivo, nel nostro barricarci per timore di perderci. Eppure la posizione più sublime, è proprio il perderci in Dio.

Perderci nella sua presenza, ripetere e ascoltare la sua parola, dimenticarci del nostro egoismo e della nostra paura, almeno per qualche minuto, “come il bimbo appena allattato si abbandona nelle braccia della mamma”, come ci suggerisce il salmo.

Ogni mattina ci concediamo all’abbraccio di Dio... anche quando non comprendiamo nulla come il bimbo nel seno materno.

GCM 03.03.10