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Matrimonio e profezia

    Il matrimonio tra due credenti è, tra l’altro, anche profezia. Di questa profezia oggi c’è estremo bisogno, quando leggi e magistratura ammettono come corretto ogni comportamento sessuale, dalla omosessualità alla pedofilia, dal travestimento  all’orgia, poiché ciascuno ha il diritto di vivere come meglio gli garba la sua sessualità.

    Il matrimonio dei credenti è profezia, poiché esso diventa sempre più “lucerna accesa nella caligine della notte” (lettera di Pietro, 1, 19). La caligine è fitta, dove anche le leggi e la politica, la pubblicità e i divertimenti cooperano ad aumentare la nebbia morale.

    La nebbia etica, è conseguenza della nebbia di fede.
Il matrimonio cristiano è profezia, proprio per il fatto di essere un sacramento, ossia presenza dello Spirito Santo, attivo nel santificare.

    I sacramenti non sono un’invenzione privata, ma un materializzare la parola di Dio. Evidentemente non nel vecchio concreto di “materia e forma” di aristotelica memoria, ma nel senso di Dio Creatore che pronuncia il “Fiat”.

    I sacramenti sono realizzazione concreta di ciò che Dio dice. Essi sono visione presente incarnata, nei segni e nelle persone, della “Parola” di Dio.

    Sotto questo aspetto, matrimonio e ordine sacro si corrispondono: tutti e due sono doni dati alla chiesa per il bene della comunità, tutti e due esprimono la forza dello Spirito, ed, esprimendo tale forza, sono manifestazione profetica.

    Due persone si uniscono in matrimonio cristiano, per donare alla Chiesa e al mondo, un nuovo intervento del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo nel mondo creato.

    GCM 28.07.07