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Lui risana

Nella liturgia di Quaresima ci si incontra con qualche passo, che, di primo acchito, ci risulta strano.

Per esempio, dopo la lettura di una mascalzonata, si loda Dio. Così avviene dopo il racconto del complotto dei dieci fratelli contro Giuseppe, e dello sfogo della loro invidia beluina, che li aveva convinti di uccidere il fratello. Il racconto si arresta, nella lettura liturgica, al fatto che Giuseppe è venduto come schiavo e trasferito in Egitto.

Il salmo di “commento” ha questo ritornello: “ Ricordiamo, Signore, le tue meraviglie!”. Questa esplosione di gioia, come eco di un racconto di mascalzonate. Perché?

Il salmo di risposta al brano letto, spinge l’occhio più avanti. Proprio perché si intravede l’Egitto e, in Egitto, la glorificazione di Giuseppe, che diventerà il vice faraone, allora si decantano le meraviglie del Signore.

La reazione è profetica.

Anche un delitto, quando interviene Dio, si può trasformare in grazia. Il male non vince: è la sicurezza del credente. Dio sa trarre il bene in ogni situazione che lo tocca. Gesù “alza” il peccato, non lo combatte solamente.

Anche noi siamo in contatto con le mascalzonate: quelle che ci vengono fatte (dai politici, dalla comunità, al lavoro, in famiglia): e quelle che noi abbiamo fatto o facciamo agli altri (e di cui cerchiamo esasperatamente l’oblio).

La nostra serenità di credenti non sorge dalla nostra bontà o da quella degli altri, ma fondamentalmente dalla misericordia di Dio. Con i suoi occhi vediamo la nostra e l’altrui cattiveria. E ci affidiamo allo Spirito Santo e alla nostra buona volontà, per restare nel recinto salvifico di Dio.

GCM 09.03.07