HOME

Home > Chiesa VANGELO > Articoli 2011 > Parola e sorgente

Parola e sorgente

Maledetto è l’uomo che confida nell’uomo; benedetto è l’uomo che confida in Dio. Queste sono parole di Geremia profeta, quando cercava di dissuadere il re di Giuda dal ricorrere agli Egiziani per difendersi dagli incombenti Babilonesi. Il re doveva fidarsi di Dio, e non degli uomini per essere salvato.

Le parole del profeta arrivano a noi con un significato più ampio. Tenere presente la fiducia in Dio, alla base di ogni altra possibile fiducia.

Accennando agli effetti della fiducia in Dio, il profeta assimila la persona che si fida di Dio, a una pianta sempre rigogliosa, perché nutrita sempre dal fiume vicino.

Il nutrimento è l’acqua corrente. Il nostro nutrimento è la parola, che scorre dalla bocca di Dio. La parola di Dio, mantiene la nostra vitalità, perciò la nostra fiducia. Proprio il fidarci totalmente della Parola, genera in noi la fiducia.

Attorno a noi, molti incedono a tastoni, perché non sanno a quale maestro aggrapparsi. Devono rivolgersi a maestri antichi o recenti, pur di evitare l’unica parola che arriva dall’eterno e conduce all’eterno.

Il popolo ebraico, durante il tragitto nel deserto, si rivolgeva a Mosè “per consultare Dio” (Es 18, 14): ossia “quando hanno qualche questione”. Ossia consultavano Dio per conoscere la sua volontà, anche attraverso leggi e sentenze.

Sembra che la parola di Dio, si nasconda anche dentro la sentenza di una persona illuminata.

Noi siamo sicuri che, dopo l’esistenza di Gesù, in lui si depone la parola di Dio, tanto che solo in lui vive la pienezza del Verbo. Perciò la fonte del nostro nutrimento è il Vangelo e tutto ciò che illustra il Vangelo.

GCM 24.03.11, pubblicato 24.06.11