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Parola di Dio

Come mai affermiamo che sono “parola di Dio” gli scritti di uomini? Addirittura invenzione di uomini come il midrash, che racconta di storie non esistite?

Siamo noi a ingannare? Oppure è Dio che fa proprie le parole degli uomini e le rende sue? La condiscendenza di Dio è tale, che quando Dio trova le parole degli uomini consone alla propria verità, le sottoscrive, in modo che non sono più soltanto parola d’uomo, ma diventano autentiche parole di Dio.

Questo avviene sulla linea della incarnazione. Quell’uomo, Gesù, è così fortemente assunto da Dio, da diventare uomo-Dio. L’uomo creato da Dio, è destinato ad essere assunto da Dio. Perciò la parola umana, che Dio scopre consona alla propria verità, diventa parola di Dio.

Anche, quindi, le parole della saggezza umana, come i libri didattici, assurgono a sapienza divina. Non per nulla, ogni cultura vanta tradizioni o scritti talmente in armonia con Dio, che aiutano l’uomo ad armonizzarsi con Dio, e perciò con la propria natura e con il proprio destino.

“Parola di Dio” affermiamo dopo aver letto o proclamato queste parole umane autenticate da Dio. Di modo che quanto più le assorbiamo, tanto più la nostra vita si conforma alla vita di Dio.

Gesù diventa come lo stampo, nel quale ci infondiamo per uscirne finalmente modellati secondo Dio. Gesù, Patrola eterna incarnata, ci assorbe, anche attraverso la sua parola, affinché non siamo più noi a vivere, ma sia lui a vivere in noi.

Gesù, prima di forgiare noi, si è lasciato forgiare dal Padre, e dalla Parola del Padre. Tanto profondamente forgiato dal Padre, da poter dire che chi vede lui, vede il Padre.

E, in Gesù, anche noi diventiamo parola di Dio.    

GCM 21.03.11, pubblicato 14.06.11