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Non passeranno

Una serena sicurezza di fondo sorregge la nostra vita: “cieli e terra passeranno, ma le mie parole non passeranno”.

Noi siamo i testimoni, grazie alla nostra fede, che queste affermazioni di Gesù hanno vinto la sfida.

La Parola di Gesù, oggi è trasfusa completamente nella sua presenza di Risorto, di vivente.

Gli scienziati, cioè coloro che si divertono con serietà a scrutare il guioco delle cose, hanno scoperto il cosmo in evoluzione e in espansione, però hanno anche rilevato i buchi neri, ossia testimonianze di mondi scomparsi, quelli che dopo l’espansione si sono ristretti fino a implodere e scomparire. Cieli e terra passeranno. Questa frase profetica di Gesù , potrebbe essere sempre il sottotitolo di ogni scoperta astrofisica.

La Parola di Gesù, causa della nostra gioia di fondo, della quale è imbevuta la nostra vita di credenti, è parola del Risorto, ossia di una persona, sottratta alle vicende del cosmo. Parola di Gesù, difesa dalla stessa “eternità” di Dio, nella quale Gesù è inserito.

Parole di Gesù, che non passano.

Trafiggono la vita per riattivarla, per rafforzarla di speranza, di luce, di indirizzo nel cammino.

Dalla nostra modesta conoscenza della storia del pensiero umano, sappiamo che le teorie umane, a una a una si estinguono, quando addirittura non vengono ingoiate da teorie opposte. Lo stesso grande Aristotele, in grande parte, ha già fatto le sue valigie. Anche le valigie di Tommaso d’Aquino stanno chiudendosi, almeno in parte.
Quelle di molti filosofi moderni non si chiudono, perché non si sono mai aperte.
Invece le sue parole non passeranno mai.

GCM 24.10.10, pubblicato 10.12.10