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La perplessità

Il Vangelo di Matteo annuncia: “Ecco come è nato Gesù”. Noi attendiamo di scoprire chissà quali messaggi segreti, o chissà quali movenze straordinarie, sul tipo di quelle descritte dai Vangeli apocrifi.

Invece l’Evangelista, ci racconta i dubbi e le perplessità di Giuseppe, nello scoprire che Maria era incinta, e che lui non aveva cooperato in nessun modo al concepimento.

Evidentemente Giuseppe era conflittuato. In lui si agitavano due esigenze: l’osservare la legge (era un giusto) cacciando Maria, e il trattenerla seguendo il proprio cuore e le proprie scelte.

Giuseppe ricorre al compromesso: salvare capra e cavoli.

Seguendo la legge deve allontanare Maria.

Seguendo il cuore non la vuole esporre al pubblico disprezzo, nell’occultare l’allontanamento. Il compromesso come soluzione della conflittualità. Oltre a ciò i suoi saggi ragionamenti non lo portavano.

Dio risolve la conflittualità in altra maniera. Sceglie il cuore di Giuseppe: “Non scacciare Maria!”.

Il cuore del nostro Dio misericordioso, che con Maria regalava pace all’uomo, diventando il Dio-con-noi, è in armonia con il cuore affettuoso di Giuseppe. La salvezza all’uomo arriva dall’allearsi del cuore amante di Dio, con il cuore amante di Giuseppe.

Se le nostre perplessità e i nostri dubbi si incontrano con Dio, esse trovano la soluzione.

S. Francesco nell’incertezza circa le proprie scelte chiedeva al sacerdote di aprire a caso il Vangelo. E da esso trovava luce.

E noi che teniamo il Vangelo sul nostro tavolino, ricorriamo ad esso nelle nostre perplessità?

GCM 18.12.09