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Il libro

Timeo virum unius libri (da leggere come latino, e non come ho udito da qualche ragazzo, che attribuisce la pronuncia inglese ad ogni vocabolo che non sia italiano). Quindi: ho paura dell’uomo di un solo libro.

I motivi? Diversi, secondo la sensibilità di ognuno.

Chi conosce un solo libro, è ignorante.

Chi conosce un solo libro, è persona che riflette.

Chi conosce un solo libro è un fondamentalista, che sfocia nel terrorismo.

Chi legge un solo libro, è un poveraccio che non conosce le biblioteche.

Però, di quale libro si tratta?

Posso giudicare ignorante, una persona che legge “soltanto” un’enciclopedia? Ricordiamo che il detto risale al tempo precedente alle enciclopedie.

Chi legge solo il Corano, può diventare un pio islamico, però può diventare il distruttore della più fornita biblioteca del tempo, quella di Alessandria d’Egitto, o può diventare un terrorista, cioè ancora uno che in nome del Corano distrugge uomini e cose.

Eppure anche qualche santo fu uomo di un solo libro: la Bibbia, o anche solo il Vangelo, e non è diventato né terrorista né iconoclasta. S. Francesco d’Assisi si relazionava soltanto con il Vangelo, e portava al mondo la pace e il bene, echeggiando il salmo.

Si può essere uomini dai molti libri, eppure riferire ogni libro al Libro, per verificarne la positività o la negatività, e così diventare uomini sereni di un solo libro, di quello che è rimasto nel cuore.

C’è dunque un motivo se qualcuno che legge solo il Corano, si dedica al terrorismo, o se qualcuno che legge solo il  Vangelo si dedica solo alla pace. Ma che dire di chi legge il Vangelo e organizza le crociate?

GCM 31.07.10, pubblicato 27.09.10