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Fede e amore

La fede in Dio si oppone a ogni forma di ateismo. Tra non molto l’umanità si dividerà tra credenti e atei.

Eppure la fede non da tutti è vissuta in maniera opportuna.

Si può credere e amare, e anche credere e temere.

M’attengo alle parole dell’Apostolo: “Anche i diavoli credono in un solo Dio, e ne hanno paura!” (Gc 2, 19).

La fede che non sfocia nella confidenza in Dio, nella fiducia filiale in lui, è sul versante della fede demoniaca. Non è condannabile, ma è posta su un piano sdrucciolevole.

Il costitutivo della fede indicata e vissuta da Gesù, è proprio l’amore, quello che dall’interno ci fa esclamare “Padre!”, o “Babbo!” come diceva Gesù.

I cristiani timorosi di Dio sono quelli che di solito rifiutano la parola di Dio, perché li scomoda non solo dai loro vizi, ma anche dalle loro idee, soprattutto quando queste sono credute moderne e progressiste.

Amiamo le parole di qualsiasi persona di cui siamo, giustamente o falsamente, invaghiti, e prendiamo con le pinze la parola di Dio, quelle rarissime volte nelle quali ci imbattiamo in essa.

L’amore a Dio e al prossimo (questo dente duole!) è garanzia della nostra fede. Anche l’amore a quel prossimo che incontriamo ogni giorno e che ci è squisitamente antipatico.

Prima di piangere per la nostra mancanza o debolezza di fede, è utile o necessario piangere per la nostra mancanza o debolezza d’amore.

Anche i diavoli hanno fede, eppure sono spaventati. Appunto perché credono!
Il Padre ci spaventa ancora? 

GCM 21.10.10