Il nostro alimento quotidiano è l’Eucarestia, la più forte presenza di Dio sulla terra.
Per esplicitare l’Eucarestia la Sacra Scrittura e altre letture ci prestano aiuto. Tra gli scritti a disposizione della Chiesa, sono alcuni direttamente indicati.
Il primo e più importante scritto, si sa, è la Bibbia, e su di essa si basa la fede.
Il secondo scritto ci viene dalle definizioni conciliari della Chiesa. Anche confessioni cristiane diverse dalla cattolica, riconoscono l’autorità di alcuni Concili, i più antichi.
Oggi, noi cattolici, abbiamo un bisogno di riferimento, e le nostre due luci sono la Sacra Scrittura, e poi soprattutto il Concilio Vaticano 2° nelle sue costituzioni.
Tra le mani dei cattolici (di quanti?) si trovano anche i catechismi, una silloge del pensiero corrente e anche ufficiale della Chiesa.
Evidentemente questi tre “testi” rivestono un diverso piano di autorevolezza.
Autorità principe riveste la Sacra Scrittura, perché dovuta all’ispirazione divina. Autorità grande rivestono i Concili, radunati in nome dello Spirito Santo e sorretti da lui.
Anche autorevolezza rivestono i catechismi, ma non obbligano la nostra obbedienza di fede, se non in quelle pagine che citano la Bibbia o i Concili. Essi aiutano a credere, a comportarci e a pregare, ma non con l’urgenza che deriva dalla Bibbia o dai Concili.
La mia domanda: conosciamo così bene la Bibbia e i Concili, da saper quale valore hanno i catechismi (e con essi gli scrittori delle prime generazioni dei cristiani), oppure ci ricordiamo almeno il catechismo per alimentare la fede?
GCM 23.08.09