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Anatomia e vita

     L’esegesi biblica, ossia la ricerca del senso della Sacra Scrittura, da due secoli a oggi ha compiuto delle scoperte importanti.

    Quando, grazie alle istanze illuministiche, si è voluto prendere in mano la Bibbia per rivoltarla in ogni senso, applicando ad essa il metodo storico critico, si sono fatte delle scoperte mirabili. Come, del resto, il metodo storico critico, ha realizzato scoperte magnifiche per tutte le opere dell’antichità e del passato.

     Molti teologi, primariamente i protestanti, si sono arrestati al metodo storico critico, che è solamente propedeutico alla conoscenza della Bibbia. E così essa è stata da loro esaminata come se essa, a differenza degli altri libri, non fosse che un documento morto del passato.

     Ne è sortita una specie di anatomia della Sacra Scrittura.
Quei teologi si sono dimenticati che la Bibbia è Parola di Dio. Dio sfugge al tempo, non è imprigionato nel passato, e la sua Parola è viva nel presente.

    Perciò fermarsi all’anatomia della Parola di Dio, è interessarsi di una cosa. Accogliere la Parola di Dio, è vivere d’amore per una persona.

    L’anatomia accontenta la curiosità, più o meno scientifica.
L’abbraccio si riempie d’affetto per una Persona.

    La Bibbia perciò va rispettata come si rispetta un vivente. Qualche santo, se raccattava qualche brano, perso o trascurato, della Scrittura, lo poneva poi in un posto di onore.

     Allora la “lettura” della Bibbia si trasforma necessariamente in un dialogo. Dialogo tra parola e leggente. Dialogo tra declamante e uditorio. Nel dialogo si attua il Verbo Trinitario.

     GCM 24.07.07