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Verità e novità

La verità non equivale alla novità .

I profeti dell’Antico Testamento sempre richiamarono il popolo deviante alla verità primitiva. Il loro nuovo richiamo, lungo tutta la storia di Israele, consisteva nel ricordare la verità fondante: l’amore di Dio per Israele.

I Vangeli non sempre dicono novità sul Salvatore Gesù, eppure sempre dicono la verità.

Ogni giorno attuiamo l’Eucarestia, la “solita” Eucarestia. Questo è per immergerci nella Persona di Gesù, e in Lui, ricordarci e vivere la nostra entratura nel Padre, grazie allo Spirito che agisce dentro di noi, chiesa di Gesù.

La novità allora quasi sempre si manifesta nel nostra “nuovo” viverci e sperimentare lo stesso Dio. Infatti la novità nell’amore non si esplica con il cambiare il partner, ma con lo scoprire ancora un’altra volta il partner o la partner di sempre.

Quando ci riferiamo a Dio, la novità è proprio il nostro continuo convertirci al Padre.

Le parole che udiamo o che leggiamo, quando ci rivolgiamo a Dio, sono parole vere, che ridestano in noi la vita. La vita non è una cosa vecchia o stantia. Essa è sempre nuova, appunto perché è viva.

Ho udito criticare una lectio divina perché non apportava nessuna novità. A parte il fatto che novità e verità non si possono confondere. Però solo un cuore aperto, un sentimento non rigido, una persona non paurosa e pretenziosa, può affermare di essere insoddisfatto “perché non c’è novità”. Un cuore arido, che non sa gustare il presente, si illude di non scoprire la novità.

GCM 04.04.06