HOME

Home > Chiesa UMANA > Articoli 2011 > Progresso

Progresso

Perché confondiamo progresso con cambiamento? La novità non è detto che sia anche progresso. La storia si evolve, ma non sempre progredisce.

Il comunismo leninista fu un progresso dopo lo zarismo? Se il progresso lo si misura con la progressiva liberazione dell’uomo, certamente in Russia progresso non avvenne. Spesso la proclamazione enfatica della novità corrisponde a un orpello per nascondere la regressione.

Addirittura in periodo di analfabetismo di ritorno, sembra progresso la riscoperta di cose antiche.

L’analfabetismo è descritto bene da Chesterton, che credeva di far nuove scoperte, quando, salpato da Londra, cercava dappertutto un porto comodo e accogliente, dove attraccare finalmente in pace. Finalmente trova un bel porto e vi attracca. Poi guarda un cartello, che indicava il luogo dove si trovava, e legge:”Tamigi”.

La ricerca di altre sponde spirituali, perché la consueta non stimola più, porta molte persone a Oriente, o al Sud. Ma c’è sempre qualche cosa che manca, anche alla pace che certe offerte spirituali indicano. Manca sempre la vera spinta in avanti, che propone non solo novità, ma anche progresso: l’andare oltre per realizzare la pace. Progresso, che non può nascere dal ripiegarsi su se stessi, perfino nobilmente. Esso, invece, deve sposarsi alla speranza, alla tensione di un perfetto che davvero soddisfaccia.

Il progresso senza speranza, si riduce a una novità o a un ritorno.

Ma la speranza, necessaria a un vero progresso, non può basarsi su un futuribile incerto o ipotetico. L’unico futuro certo, ci viene dal Risorto, che assicura la risurrezione per tutti.

GCM 27.03.11, pubblicato 28.06.11