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Per la libertà

Perché si teme la libertà? Ogni libertà, soprattutto quella dal nostro odio, dalla nostra vendetta, dalla nostra orsaggine, dalla nostra musoneria, dai nostri divertimenti perversi, dalla cattive compagnie, dagli affari sporchi, dalle abitudini rituali...

Solo la parola di Gesù ci rende veramente liberi. Veramente: ossia nella verità. E la verità è Dio.

Passiamo facilmente da un padrone a un altro. Da una dipendenza a un’altra. Perfino dal cristianesimo, vissuto purtroppo come dipendenza da un credo e da una morale, alla dipendenza dai liberi pensatori e dai libertini. Talvolta dalla dipendenza di un carismatico alla dipendenza di un altro carismatico, dalla Madonna di Schio a quella di Medjugorie.

Paura della libertà.

Gesù ci ha liberati, affinché restassimo liberi. Affiancati alla sua libertà, non dipendenti da lui, ma conviventi con lui. L’adesione a Gesù non crea dipendenza, ma esalta e potenzia la libertà naturale, nella quale e per la quale il Padre ci ha creato. Siamo creati secondo il suo progetto. Progetto di Dio implica sempre una proiezione di Dio nel tempo.

Dio, Padre Figlio Spirito, è uno, eppure ogni persona vive la propria indipendenza. Gli uomini, a cominciare dalla coppia, sono uniti nell’indipendenza.

Eppure la libertà di Gesù è stata minata nella Chiesa, dalla Legge (vedi il discorso di Paolo ai Galati) e dalle leggi disciplinari e liturgiche rituali. Quando si riscontra un prevalere delle leggi sullo Spirito, ivi si affievolisce o si soffoca la libertà.

E’ questo il pericolo che incontra anche quella grande esplosione di libertà che fu il Concilio Vaticano II, quando si pretese e si pretende di imbavagliarlo nei canoni del Diritto canonico.

GCM 09.02.11, pubblicato 09.05.11