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Lotta spirito legge

In ogni persona e nella chiesa troviamo sempre quel conflitto tra legge e libertà. Conflitto che si risolve soltanto, quando la legge si pone al servizio della libertà. La soluzione corretta è la gerarchizzazione: la legge suddita della libertà, non la legge uccisa dalla libertà, che si arroga il potere di diventare legge, dentro l’ibrido del libertarismo.

Il conflitto legge-libertà produce la nevrosi dentro le persone.Esse sono spinte da un desiderio di scioltezza da ogni vincolo, fino a cadere nel disorientamento dell’ansia e del panico. Oppure sono spinte verso la rudezza delle leggi (prima fra queste la legge del perfezionismo) fino a cadere nell’ossessività, e nella ripetizione ritualistica dei tic, della bulimia, dell’ipersessualismo e dell’anoressia.

Il riconoscere la bellezza della libertà e il vero sapore delle leggi, conduce la persona all’armonia interiore. Anche il  bravo musicista deve conoscere le leggi del’armonizzazione o della tecnica pianistica, per esprimere la libertà dell’intuizione artistica.

L’ordine genera saggezza e pace.

Anche la Chiesa è non raramente ammalata della nevrosi, provocata dal conflitto tra libertà dello spirito e imposizione delle leggi. Il grande pericolo, corso dalla Chiesa fin dai tempi di Paolo, è quello di opporre alla libertà dello spirito il bavaglio della legge. La legge è al servizio dello spirito, non del suo tarpamento.

Già Gesù viveva questo conflitto del suo popolo, e dei suoi discepoli che distinguevano le persone del loro gruppo, da persone che pretendevano di scacciare i demoni in nome di Cristo.

Paolo non impediva (imbavagliava) le lingue e le ispirazioni, ma le immetteva nell’armonia di tutta la comunità. Libertà per costruire, non per opporsi e distruggere.

GCM 26.02.11, pubblicato 04.06.11