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Libertà ed Eucarestia

Non sempre i valori sostenuti da Gesù sono rispettati. E ciò accade perfino vantando il nome di Gesù. Gesù aveva avvertito: non chi dice “Signore! Signore!”, ma chi si comporta secondo la volontà di Dio.

Gesù ci ha regalato la libertà, in modo che si adori Dio in spirito e verità, senza badare se l’adorazione si attua a Gerusalemme o sul Garizzim. I luoghi per amare Dio non sono essenziali. Si possono scegliere o trascurare. Gesù si recava a Gerusalemme, ma buona parte della sua attività la svolgeva liberamente o nelle sinagoghe, o lungo il fiume Giordano, o in aperta campagna o nei paesi.

Or dunque ci sono addetti al culto, che pretendono di proibire, anche minacciando, di andare liberamente a pregare o a vivere la messa, fuori di un dato territorio, segnato geograficamente. E così la “parrocchite” è più importante della libertà. E dire che il vocabolo parrocchia si riferiva proprio alle persone di passaggio.

Allora il territorio diventa più importante dell’Eucarestia. L’Eucarestia fa chiesa, non la circoscrizione territoriale. Dove è l’Eucarestia, ivi è la chiesa di Gesù.

Il territorio è stato creato e fissato per dare l’opportunità dell’Eucarestia anche a zone periferiche, in tempi nei quali i trasporti e i viaggi erano circondati da difficoltà. Oggi le difficoltà di viaggio, nel nostro contesto sociale sono superate. La territorialità non lega più per svolgere un lavoro e per accedere agli eventi culturali e sportivi. Perciò non dovrebbe legare per fare Eucarestia. Tanto più che le “unità pastorali” si estendono.

Quindi è l’Eucarestia e non la parrocchia che fa la chiesa.

Libertà ed Eucarestia si abbracciano per il sollievo di tutti.

GCM 14.03.1, pubblicato 08.06.11